U.O.C. Radiologia Vascolare ed Interventistica

 
 
INFORMAZIONI DI CONTATTO:

081 7473828 numero attivo h24

081 747 3703 ambulatorio ecografico e di consulenza: attivo dal lunedì al venerdì ore 8.00 – 14.00

COME RAGGIUNGERCI:

La struttura è ubicata nel padiglione DEA piano 0 L nuova


La UOC di Radiologia Vascolare ed Interventistica afferisce al Dipartimento di Tecnologie Avanzate Diagnostico-Terapeutiche e dei Servizi

La UOC di Radiologia Vascolare ed Interventistica è ubicata al piano “0” del Dipartimento di emergenza\accettazione (DEA), cui si accede mediante due ingressi: quello per il personale dell’Ospedale, fornitori o rappresentanti di prodotto, che si trova all’interno dell’Ospedale stesso, e un altro, per i visitatori, cui si accede dalla strada principale (Via A. Cardarelli), che costeggia l’Ospedale stesso.

Il primo approccio è quello della sala di attesa dove si trova la postazione per le informazioni al pubblico, lo smistamento dei pazienti\visitatori e l’accettazione per la diagnostica ecografica, per i pazienti ambulatoriali e quelli che afferiscono al DH e tutti i pazienti che necessitano di trattamento. La sala di attesa è dotata, ovviamente, di servizi anche per le disabilità. Attigua alla sala esiste uno spazio dotato di distributori di generi di conforto.

La UOC di Radiologia Vascolare ed Interventistica si avvale del lavoro di 1 Dirigente medico di II livello, 7 Dirigenti medici di I livello.

Il turno di guardia  è h 24, unico centro di Radiologia Interventistica a livello Nazionale con tale tipologia di turno per assicurare in ogni momento assistenza con procedure di elevata specializzazione

Le unità TSRM sono 16 +1 Coordinatore. Il personale TSRM della Radiologia Vascolare effettua turno h24.

Le unità infermieristiche sono 15 + 1 Coordinatore. Il personale infermieristico della Radiologia Vascolare effettua turno h24.

Sono presenti inoltre 2 operatori socio\sanitari OSS che effettuano turno 8-20.

L’organizzazione strutturale dell’U.O. prevede 2 sale angiografiche ibride attrezzate con angiografi fissi di ultima generazione e di due ecografi di ultima generazione  presenti in sala con accessori dedicati per interventistica eco\fluoro guidata.

E’ inoltre presente ulteriore ecografo di ultima generazione dedicato alla sola sala di Ecografia\EcocolorDoppler.

Per quanto riguarda gli angiografi mobili, la dotazione della UOSC è di  4 angiografi mobili destinati alle CC.OO. del Pronto Soccorso, Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia Vascolare, piastra delle Chirurgie specialistiche.

L’attrezzatura summenzionata copre le esigenze in elezione\urgenza di tutto l’Ospedale nonché delle strutture esterne cittadine e regionali non dotate di Radiologia Interventistica.

L’attività della UOC è rappresentata dalle procedure diagnostiche e di interventistica terapeutica, sia endo che extravascolari, eseguite in regime di urgenza\emergenza: embolizzazione di fonti emorragiche, fibrinolisi, posizionamento di filtri cavali, diagnostica di lesioni vascolari, drenaggi biliari, TIPS (derivazione intraepatica portosistemica per via trans giugulare) per sanguinamenti da varici gastroesofagee in pazienti cirrotici.

In elezione nonché in urgenza l’attività principale è in collaborazione con:

  • Tutte le UUOO mediche o chirurgiche dell’Ospedale:

per tutte le procedure “percutanee”  su vasi, organi e strutture.

  • UOC di Ostetricia e Ginecologia:

trattamento in elezione e urgenza dei sanguinamenti , nonché nella prevenzione di questi, in caso di anomalie placentari e in caso di gravidanze ectopiche.

L’UOSC di Ostetricia è diventata, di fatto, centro  di eccellenza  e di riferimento regionale per il trattamento di tali  patologie per la presenza h24 di team “dedicato”.

  • UOC di Chirurgia Epatica:

mediante procedure di chemiembolizzazione epatica e terapia percutanea delle lesioni focali (alcoolizzazioni, laser, RF), procedure sulle vie biliari ad elevata complessità.

  • UOC di Gastroenterologia ed Epatologia Digestiva:

per tutte le procedure relative ai sanguinamenti da varici gastroesofagee per il posizionamento di TIPSS, nonché di procedure sulle vie biliari.

  • UOSD di Diabetologia:

 per il trattamento del “ piede diabetico” vale a dire tutto quello che concerne le rivascolarizzazioni periferiche in pazienti vasculopatici\diabetici.

 La tipologia di procedure per tali pazienti rientra nel PDTA aziendale con team dedicato.

  • La rete ospedaliera cittadina e regionale che non è dotata di struttura di Radiologia Interventistica.

I trattamenti vengono eseguiti in regime di ricovero ordinario per tutti i pazienti che provengono dalle varie UUOO dell’Ospedale.

L’UOC lavora anche per l’Ospedale Pediatrico Santobono, per l’Azienda dei Colli e per numerosi ospedali esterni previo trasferimento del paziente o in rapporto di consulenza aziendale.

Tipologia delle procedure:

  • Embolizzazioni arteriose traumatiche e non;
  • Embolizzazioni oncologiche;
  • Sclerosi malformazioni venose;
  • Angioplastica percutanea;
  • Stenting vasale;
  • Fibrinolisi arteriosa e venosa;
  • Procedure sulle vie biliari: colangiografie, drenaggi, bilioplastica, stenting;
  • Drenaggi addominopelvici eco\TC guidati;
  • Gastrostomie percutanee;
  • Termoablazione con RF di lesioni epatiche, polmonari;
  • Chemioterapia\chemioembolizzazione lesioni epatiche;
  • Trattamento percutaneo del varicocele maschile;
  • Trattamento percutaneo del varicocele femminile e della sindrome da congestione pelvica;
  • TIPSS ( shunt portosistemico intraepatico per via transgiugulare);
  • Posizionamento e rimozione filtri cavali;
  • Rimozione corpi estranei vascolari.


PROTOCOLLI PROCEDURALI

Sono previsti protocolli standard per tutte le procedure su elencate.
Essi riguardano essenzialmente la farmacologia ( condivisi con l’anestesista\rianimatore dedicato al lavoro della UO) e l’assistenza pre e post procedurale. Tali protocolli sono custoditi, sia in maniera informatica che cartacea.

Nel secondo caso esiste, nell’area immediatamente antistante le sale angiografiche, una postazione che comprende:

  • Telefonia;
  • Agenda prenotazioni;
  • Registri di consegna personale infermieristico e TSRM;
  • Lavagna per appunti di consegne rapide o per annotare le chiamate di urgenze;
  • Registro e raccoglitore per la modulistica del consenso informato;
  • Raccoglitore con le brochures dei materiali più in uso, o, al contrario, di nuova immissione nella UOC;
  • Raccoglitore dei protocolli delle procedure.


Dal settembre 2007 è attivo un ambulatorio dedicato alle consulenze di Radiologia Interventistica ed è localizzato presso la stessa struttura. A tale servizio di cosiddetta “ prima visita” si è poi associato un ambulatorio per il follow-up dei trattamenti effettuati in regime di DH\DS; infatti, dal gennaio 2012 è altresì attivo un posto di DH\DS.

In regime di DH vengono eseguite prestazioni quali:
  trattamento del varicocele maschile e femminile;
•  sclerosi di lesioni angiomatose;
•  la rimozione di filtri cavali precedentemente impiantati;
•  interventi sulla patologia venosa.

Le “ eccellenze” della UOC sono individuate nelle seguenti tipologie procedurali:

Rivascolarizzazioni periferiche in pazienti affetti dal cosiddetto “ piede diabetico”

Il piede diabetico attualmente è una delle complicanze più temute della malattia diabetica; fino al 70% dei casi  le amputazioni di arti inferiori sono effettuate su pazienti con diabete; fino al 85% dei casi di tutte le amputazioni sono precedute da un’ulcera.

Nei paesi sviluppati, circa il 5% delle persone con diabete hanno un’ulcera e il 12-15% delle risorse sanitarie vengono destinate alla cura del diabete. In paesi in via di sviluppo, gli ultimi dati si assestano sul 40%.

L’arteriopatia cronica periferica nei diabetici comporta a lungo andare un’alterazione strutturale e funzionale del piede (“Piede Diabetico”) causata da alterazioni nervose (neuropatia) e vascolari (arteriopatia), facilitando la formazione di ulcere ai piedi che possono portare nel tempo all’amputazione dell’ arto e mettere addirittura in pericolo la vita del paziente, motivo per il quale  in presenza di segni sospetti di malattia, è necessario essere affidati a centri specializzati e dedicati.

Il piede diabetico colpisce in genere pazienti con lunga durata di malattia, cui possono associarsi frequentemente diverse comorbilità, quindi particolarmente fragili e complessi da gestire clinicamente.

E’ proprio in considerazione di questa elevata comorbilità, soprattutto cardiovascolare, che non bisogna focalizzare la propria attenzione esclusivamente sulle lesioni a carico del piede ma piuttosto prendere in considerazione il paziente nella sua interezza non trascurando le diverse componenti cliniche che possono minare la vita del paziente e condizionare gravemente l’esito del trattamento finalizzato alle problematiche del piede. 

Tutta questa varietà di componenti rende praticamente inapplicabile un approccio monospecialistico ed è invece altamente auspicabile un approccio di team multidisciplinare in grado di garantire il recupero funzionale del piede, insieme ovviamente, laddove è possibile, all’ottimizzazione delle condizioni cliniche del paziente.

Dal mese di Novembre 2016 è stato istituito in questa A.O. un percorso assistenziale specifico per la problematica (PDTA Piede Diabetico) in base al quale un Team Multidisciplinare, formato da varie figure professionali (Medico di PS, Cardiologo, Radiologo Interventista, Chirurgo Vascolare, Chirurgo Plastico, Ortopedico) e coordinato dal Diabetologo, prende in carico il paziente dal primo ingresso in Ospedale.

Secondo le più recenti Linee Guida, nei pazienti con Piede Diabetico che necessitano di rivascolarizzazione dell’arto, l’approccio endovascolare è considerato, per la continua evoluzione delle tecniche e dei materiali e per la ridotta invasività, prioritario rispetto a quello chirurgico ed altamente risolutivo ai fini della guarigione.

Dal 2008 la Radiologia Vascolare e Interventistica si occupa, in collaborazione con l’UOSD di Diabetologia, e altri reparti, di procedure di rivascolarizzazione distale in pazienti con lesioni vascolari del distretto femoro-popliteo e tibiale. Ciò è stato possibile grazie al continuo aggiornamento e ai costanti confronti professionali con alcune delle più accreditate strutture di riferimento del Piede Diabetico del Nord Italia.

Attualmente vengono eseguite in Radiologia Vascolare circa 100-150 procedure/anno di rivascolarizzazione distale in pazienti diabetici affetti da lesioni vascolari al piede con una percentuale di salvataggio d’arto in linea con l’attuale letteratura.

Dal 2008 ad oggi sono stati trattati più di 1000 pazienti.

Vengono effettuate inoltre procedure interventistiche speciali come le rivascolarizzazioni “estreme” dei vasi del piede, rivascolarizzazioni retrograde mediante set di micropuntura, utilizzo di palloni e stents medicati che allungano la pervietà vasale, utilizzo di sistemi di rientro subintimale, utilizzo dell’aterotomo per la rimozione endovascolare delle placche arteriosclerotiche, procedure di arterializzazione di salvataggio.

I Radiologi Vascolari sono inoltre attivamente coinvolti, data la disponibilità h24, nella valutazione clinica e strumentale del paziente mediante valutazione con esame EcoColorDoppler eseguito in PS, presso la stessa Radiologia Vascolare e talvolta nel reparto di degenza della Diabetologia.

Trattamento e prevenzione delle emorragie ostetrico-ginecologiche e soprattutto peripostpartum (PPH)

Per Emorragia Post-Partum (PPH) si intende una perdita ematica di almeno 500 ml entro 24 ore da un parto vaginale e di almeno 1000 ml dopo parto cesareo.

Si presenta con sintomi di ipovolemia e riduzione dell’ematocrito di almeno il 10% oppure con necessità di trasfusione ematica.

La PPH massiva si caratterizza per una perdita superiore a 2000 ml di sangue (riduzione del 30-40% della volemia), con necessità di trasfusione di almeno 5 unità di sangue e di trattamento per coagulopatia.

Le emorragie in ostetricia-ginecologia sono un fenomeno di grande impatto clinico, poiché rappresentano un notevole rischio per la salute della donna, del concepito e per il mantenimento della fertilità.

In ambito ostetrico la PPH è la più frequente causa di ricovero in terapia intensiva e presenta mortalità e morbilità maggiori rispetto ad altre emorragie .

Placenta previa e placenta previa accreta, increta, percreta sono temibili complicazioni ostetriche caratterizzate da un elevato rischio di emorragia e di isterectomia. La frequenza di tali condizioni è più che triplicata negli ultimi venti anni di pari passo con l’aumento del numero dei parti cesarei: l’incidenza è di circa un caso su 200 gravidanze.

La Campania è tra le prime regioni italiane per frequenza di parti cesarei con una percentuale del 59,6% nel 2015  e, di conseguenza, sarà tra le prime regioni d’Italia per frequenza dell’impianto anomalo placentare con numeri destinati a crescere nel tempo. Vi è generale accordo in letteratura che le pazienti affette da anomalie di impianto placentare devono essere trattate in centri di riferimento dotati di personale con adeguata abilità chirurgica, dove siano presenti la radiologia interventistica, la rianimazione, la terapia intensiva neonatale.

I rischi della placenta previa sono sia fetali che materni. Questa condizione è infatti associata ad una serie di temibili e pericolose complicanze quali il parto prematuro, il sanguinamento improvviso ed abbondante, il distacco. E’ particolarmente il sanguinamento che può mettere in serio pericolo la vita del feto e anche quella della madre.

La nuova Linea Guida del Ministero della salute sull’emorragia peri post partum, (presentata ufficialmente all’ISS il 24-10-2016) raccomanda, in caso di anomalie di impianto placentare  il ricorso al taglio cesareo programmato. In particolare raccomanda di effettuare il taglio cesareo “… in un punto nascita di livello appropriato per gestire le eventuali emergenze materno-fetali e neonatali…”. Quindi la scelta del ricovero deve essere fatta in una struttura ospedaliera dotata di una Terapia Intensiva e Rianimazione Neonatale con adeguati servizi di emergenza (Rianimazione), di una Radiologia Interventistica ed un Centro Trasfusionale per le necessità materne.

L’AORN A. Cardarelli è dotata di tutte le strutture richieste ed ha inoltre la Radiologia Vascolare Interventistica con attività h24.

Da diversi anni esiste una stretta collaborazione tra le U.O.C. di Ginecologia ed Ostetricia e la U.O.C. di Radiologia Vascolare dell’Ospedale Cardarelli nel trattamento dell’emorragia ostetrica ed in particolare delle anomalie di impianto placentare.

La presenza di un angiografo mobile in sala operatoria è di estrema importanza e fa la differenza perché non vi è necessità di movimentazione della paziente sia in elezione che in emergenza, sia che si decida per una embolizzazione pre parto , sia che si ricorra ad una post parto per sanguinamento in atto.

Negli ultimi anni, le tecniche di radiologia interventistica trans-catetere o percutanee sono state applicate in differenti patologie, comprese quelle riguardanti la pelvi femminile e la sfera ostetrica-ginecologica. In particolare la procedura di embolizzazione trans-catetere è stata dapprima praticata dopo la legatura bilaterale delle arterie ipogastriche per il controllo delle emorragie ostetriche severe, ed attualmente viene considerata di prima istanza per il controllo di un’emorragia potenzialmente fatale e al fine di evitare l’isterectomia e preservare la fertilità di queste pazienti.

L’obiettivo primario è quello di ridurre la mortalità derivante dal sanguinamento al momento del cesareo effettuando l’embolizzazione delle arterie uterine in sala operatoria con angiografo mobile ed evitare il ricorso alla isterectomia con la relativa compromissione di una fertilità futura. Sebbene il rischio di decesso correlato al parto sia notevolmente ridotto negli ultimi anni, il 60-90% delle morti da PPH sono potenzialmente prevenibili attraverso un pronto e attento management della paziente.

Da ottobre 2021, inoltre, è stata istituzionalizzata la procedura di Radioembolizzazione dei tumori epatici (TARE) che viene effettuata unitamente alla UOC di Medicina Nucleare e con il concorso delle varie specialità che afferiscono ai GOM (Gruppi Oncologici Multidisciplinari) alfine della selezione dei pazienti. La possibilità di espletamento di tale procedura che era possibile solo dalla Regione Lazio verso il Nord Italia, consente di bloccare le migrazioni extraregionali dei pazienti.

In definitiva, la mininvasività delle procedure, la breve degenza e il minor numero di complicanze rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali, la versatilità e trasversalità delle tecniche di Radiologia Interventistica fanno, di questa, un servizio di riferimento all’interno dell’Azienda Ospedaliera.

La presenza attiva del personale h24, unica in tutto il territorio Nazionale ha reso la UOC  di Radiologia Interventistica Centro di riferimento regionale dal novembre 2022 (riconosciuta con delibera n. 586 del 16-11-2022, pubblicata sul BURC n. 97 del 21-11-2022).

SISTEMATIZZAZIONE ARCHIVI DOCUMENTI ENTRATA\USCITA

Vengono creati, in veste informatica e cartacea, dei files contenenti informazioni e documenti in entrata\uscita, opportunamente denominati, datati e numerati, utili per la ricerca rapida di informazioni. Tali files, sono custoditi nel computer situato nella stanza del Dirigente di II livello cui hanno accesso i coordinatori del comparto. Di questi files si provvede ad eseguire opportuno back-up. E’ in vigore, poi, una procedura informatica di protocollo aziendale.

A fine di ogni anno solare vengono elaborate le statistiche procedurali che sono poi inviate al Controllo di Gestione per i successivi flussi aziendali, ai fini della rendicontazione di budget: viene altresì stilato un resoconto delle giacenze della UO che sono poi detratte dal consumato.

All’inizio di ogni anno solare viene stilato il “piano formativo”, con “ quel che è stato” e “ quel che verrà”, nel senso di obiettivi che l’UOC si era prefissa o che si prefigge, sia in termine di tipologia e numero di procedure, che di formazione del personale. A tale scopo, nell’ambito della macro progettazione aziendale, viene stilato il piano formativo dipartimentale.

Nel momento in cui si verifica una nuova entrata nei componenti della UOC, per nuova assunzione o trasferimento, a prescindere dal ruolo che i neo assunti vanno ad occupare, sono messe in atto alcune procedure per la conoscenza dell’ambiente e il successivo inserimento.

Si inizia dalla conoscenza degli ambienti lavorativi e delle regole di sicurezza che devono essere rispettate nel loro ambito, secondo le vigenti leggi e normative.

Si procede con la descrizione e l’utilizzo degli spazi, con la conoscenza della delimitazione degli stessi, l’attuazione del  comportamento in area critica ed area libera, nonché in zona controllata e zona sorvegliata. Ciò vale in particolare per le sale angiografiche onde evitare contaminazioni reciproche lavoratore\paziente e viceversa. Stesso discorso riguarda la protezione dalle radiazioni ionizzanti.

A seconda poi, della figura professionale, si verrà avviati ai protocolli specifici (medici, tecnici, infermieristici, di operatori socio sanitari) mediante affiancamento ad un collega preesistente.

Esisterà poi una sorta di “verifica” cioè a dire una valutazione del neo assunto\trasferito per eventuali errori da correggere o conoscenze da implementare. Viene stilato una sorta di “ modulo interno” sulla falsariga delle schede di valutazione aziendali. Su tali moduli vengono annotate con un punteggio valutativo da 1 a 5, dove 1 indica al di sotto della media e 5 ottimo:

  • Capacità di apprendimento;
  • Velocità di apprendimento;
  • Capacità di relazione con colleghi, pazienti, personale tutto interno ed esterno alla UOC;
  • Capacità di districarsi in situazioni “ difficili”;
  • Gestione delle diagnostiche angiografiche (per Infermieri e TSRM);
  • Gestione delle apparecchiature e dell’archiviazione digitale (per TSRM);
  • Gestione delle procedure e del paziente (medici).

CONTROLLI DI QUALITA’ E RADIOPROTEZIONE

Con cadenza semestrale, come previsto dai protocolli aziendali, o in caso di implementazione di macchine, vengono effettuati controlli di qualità sulle apparecchiature della UOC, sia fisse che mobili, cioè gli angiografi dislocati presso le CCOO.

L’esperto qualificato provvede alla stesura del verbale finale dove indica la regolarità del funzionamento delle apparecchiature o le eventuali anomalie con le opportune correzioni da effettuare. Tali verbali sono classificati, datati e conservati nel file cartaceo nonché informatico denominato “radioprotezione e controlli di qualità”. Controlli di radioprotezione vengono effettuati su tutto il personale della UOC, da parte del medico autorizzato, sempre con cadenza semestrale, come da protocollo aziendale e sono seguiti da relativi giudizi di “ idoneità, inidoneità totale o con prescrizioni”.

Il personale tutto viene, inoltre, sottoposto a controlli annuali relativamente alla legge sulla sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Anche questi files vengono datati e conservati nel registro dei protocolli interni della UOC

INDICATORI

1 TASSO di COMPLICANZE

Alla fine di ogni anno solare, sulla base delle statistiche che vengono inviate al Controllo di Gestione e alla UOC di Epidemiologia Clinica, vengono riesaminate le complicanze intra o periprocedurali. Ogni unità medica provvede, a fine anno solare, a stilare la propria statistica con le eventuali complicanze. Ne viene fuori un documento generale che riporta il tasso % della intera UOC.

2 TEMPI di ATTESA per PAZIENTI INTERNI

Fatta salva l’emergenza\urgenza che ovviamente non ha attesa, si può calcolare a tempo “0” l’attesa per i pazienti interni relativamente alla procedure tutte di interventistica, eccezion fatta per quelle terapie che richiedono tempi stabiliti e cadenzati (esempio: chemioembolizzazioni epatiche che sono dipendenti dall’andamento delle lesioni e della clinica).

Si ricorda che la UOC lavora h12 tutti i giorni, eccezion fatta per i festivi,  per l’elezione, e con formula 365\7\24  per l’emergenza\urgenza.

3 PRESENZA di RECLAMI

Vengono recapitati alla UOC essenzialmente dall’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) o, nei casi più gravi dalla Direzione Medica di Presidio: se ciò avviene la documentazione è datata e custodita nei protocolli interni della UOC.

4 GRADIMENTO del SERVIZIO MEDIANTE QUESTIONARI a CAMPIONE (customer satisfation)

E’ stato introdotto poco dopo l’istituzione dell’ambulatorio e successivo DH per i pazienti che possono usufruire di tale servizio. Viene distribuito, dopo la procedura, un semplice opuscolo con poche domande relative a:

  • Grado di soddisfazione relativamente all’accoglienza del personale infermieristico e medico al momento dell’ambulatorio, cioè del I contatto con il paziente;
  • Grado di soddisfazione relativamente all’accoglienza del personale infermieristico al momento della preospedalizzazione;
  • Grado di soddisfazione relativamente all’accoglienza del personale infermieristico e medico al momento della consulenza anestesiologica;
  • Grado di soddisfazione relativamente all’accoglienza del personale infermieristico, tecnico e medico al momento della procedura.

 5 VARIAZIONE del VOLUME di ATTIVITA’ IN RELAZIONE allo STORICO della UOC

Viene monitorato annualmente mediante le statistiche che vengono inviate al Controllo di Gestione e vengono poi modulate con la stesura dei flussi da parte della UOC di Epidemiologia Clinica. I reports di tale attività sono conservati in forma cartacea ed informatica nei protocolli interni della UOC.

 



 

 

 
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